Gli extraterrestri hanno iniziato ad invadere il cinema circa settant'anni fa. Una cosa è certa: i loro dischi volanti, anche detti ufo, sono atterrati a Hollywood, perché quasi tutti i film che parlano di alieni sono americani.

Ehi, ma non penserai che sto parlando sul serio?! Gli extraterrestri non hanno affatto invaso il cinema. Oltretutto, nessuno è mai stato in grado di dimostrare la loro esistenza... Quindi, se vivono da qualche parte, è senz’altro nella fantasia dei registi!

Infatti, i cineasti si sono divertiti ad inventare i Marziani o i Venusiani. E poiché tutto quello che vediamo al cinema sembra vero, alcuni Terrestri ci hanno creduto per davvero.

Però che schifo… gli extraterrestri immaginati dai registi non sono proprio un gran bel spettacolo. Bleah, sono quasi tutti verdastri, viscidi, mollicci, striscianti o terribilmente bavosi.

Come se non bastasse, gli sceneggiatori hanno dato agli extraterrestri un caratteraccio. Ecco perché questi poveri mostri cinematografici sono sempre mostrati come cattivi… e desiderano una cosa sola: distruggere la Terra!

Ad oggi, i registi hanno realizzato centinaia e centinaia di film che raccontano l’arrivo degli extraterrestri sul nostro pianeta. Ma sono davvero pochi quelli che li mostrano come creature gentili e pacifiche.

Girato nel 1982 da Steven Spielberg, E.T. L'EXTRATERRESTRE è una di queste eccezioni. Questo bellissimo film dimostra che uno sconosciuto venuto da lontano non è necessariamente una minaccia!

Anche se a vederlo è un po’ bruttino, l'extraterrestre immaginato da Spielberg non è affatto un mostro cattivo. Al contrario, sono gli umani a comportarsi male con lui.

Sperduto sul nostro pianeta, E.T. è inseguito da un esercito di scienziati che vogliono esaminare il suo corpicino venuto da lontano. Ma per fortuna riesce a trovare un amico vero, che lo aiuterà...

L’amico si chiama Elliott, un ragazzino di dieci anni che nasconde E.T. in camera sua. Imparando rapidamente la nostra lingua E.T. dimostra subito di essere intelligente. Infatti, riesce a comunicare con il suo nuovo amico.

« E.T.… telefono... casa! » Con questa piccola frase, Elliott capisce che il suo amico extraterrestre non si sente a casa sul nostro pianeta. Anche se la cosa lo rende triste, decide di aiutare E.T. a tornare a casa.

Del resto, Elliott non ha scelta: E.T. si sta ammalando sempre di più a causa dell’aria inquinata della Terra. Per non parlare di tutti quegli scienziati che lo rincorrono...

Insomma… Creare un extraterrestre cinematografico non è un compito facile. Poiché nessuno ne ha mai incontrato uno per davvero, bisogna dare allo spettatore l’idea di una cosa mai vista prima.

Spielberg, inoltre, ha voluto che il suo extraterrestre risultasse molto simpatico fin dalla sua prima apparizione sullo schermo... benché avesse un aspetto un po' mostruoso. Per questo motivo il regista ha barato un po'.

Infatti, per renderlo più simile a noi, ha aggiunto di nascosto alcuni dettagli molto umani. Per esempio, gli ha disegnato le labbra e ha reso gli occhi un po' lucidi.

Grazie al titolo del film, sappiamo che vedremo un extraterrestre. E non vediamo l'ora di scoprire l'aspetto di questo famoso E.T.

Nelle scene iniziali, Spielberg sollecita ancora di più la nostra curiosità. Questo geniale regista, infatti, non inquadra mai il corpo dell’extraterrestre per intero... Solo un piede, una mano o il suo lunghissimo collo. Svelandolo a poco a poco, un pezzettino alla volta, invoglia lo spettatore a scoprire tutto il personaggio.

Questa trovata cinematografica funziona benissimo. Detto tra noi, questo trucco è utilizzato in quasi tutti i film fantastici che raccontano la storia di un mostro o di una creatura straordinaria.